Avvisi di accertamento e di addebitoSenza categoria

Cassazione: illegittimo l’accesso breve ai locali del contribuente

L’Agenzia delle Entrate impugnava in Cassazione la Sentenza della CTR di Brescia nella parte in cui la stessa confermava l’annullamento dell’avviso di accertamento, perché non rispettoso dei termini dei 60 giorni dell’art. 12, comma 7, Legge 212/2000.

Precisamente, tale articolo 12, comma 7, impone che tra la chiusura delle indagini svolte presso il domicilio fiscale del contribuente e la notifica dell’avviso di accertamento debba trascorrere un tempo non inferiore a 60 giorni.

Tale termine è requisito necessario per il diritto di difesa del contribuente accertato, che, se non rispettato, causerà l’annullamento del successivo avviso di accertamento.

Tuttavia la Suprema Corte, con la Sentenza SS. UU. n. 24823 del 09 dicembre 2015, ha attuato un distinguo:

  • Accesso, ispezione e verifica effettuata direttamente presso gli uffici/abitazione del contribuente si applica il termine di 60 giorni dell’art. 12, comma 7, Legge n. 212/2000 (se non rispettato l’avviso di accertamento è nullo);
  • Nessuna accesso, ma solamente la richiesta dell’Agenzia delle Entrate al contribuente per la consegna di determinati documenti (controllo cosiddetto a “tavolino”), non si applica il termine di 60 giorni dell’art. 12, comma 7, Legge n. 212/2000 (se non rispettato l’avviso di accertamento è valido);

Ora la Cassazione, con la Ordinanza n. 11471 del 10 maggio 2017, ha introdotto una terza categoria:

  • Accesso “breve” presso gli uffici/abitazione del contribuente, cioè quell’accesso finalizzato solamente all’acquisizione di documenti per poi visionarli presso gli uffici dell’Agenzia.

Per tale terzo caso di accesso/controllo dell’Agenzia delle Entrate la Cassazione ha imposto il rispetto del sopra indicato termine di 60 giorni (dell’art. 12, comma 7, Legge n. 212/2000), pena nullità dell’avviso di accertamento impugnato.

Secondo la Suprema Corte anche per tale accesso vi sarebbe una ingerenza dell’Amministrazione capace di controbilanciare le garanzie di difesa che preside l’art. 12 Legge 212/2000, per questo è necessario il rispetto del termine dei 60 giorni.

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