Cartelle di pagamentoContributo Unificato Tributarioiscrizione a ruolo

Contributo Unificato Tributario, è unico anche per più atti impugnati

Il Valore è solo quello della lite

Finalmente un’ulteriore sentenza (CTR Toscana-Firenze Sez. I n. 537 del 15 marzo 2018) conferma la illegittimità dell’applicazione della tassa di iscrizione delle cause tributarie (Contributo Unificato Tributario) per più atti, anche se impugnati con un solo ricorso. In buona sostanza dichiara illegittima la prassi di aumentare, in modo vertiginoso, la tassa per poter adire alla Giustizia tributaria

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Sul Contributo Unificato Tributario

Come nel processo civile, anche nel processo Tributario vi è una tassa da corrispondere alla Cancelleria del Giudice adito in caso di impugnazione di un atto tributario (cartella di pagamento, intimazione di pagamento, avviso di accertamento eccetera).

Tale Tassa è il Contributo Unificato Tributario (C.U.T.). Essa è prevista dallarticolo 13 DPR 115/2002 (testo unico spese di giustizia).

Tale C.U.T. è calcolato in riferimento al valore dell’atto impugnato, al netto delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio:

 

Valore della Causa

Contributo

Valore fino a € 2.582,28

30,00

Valore superiore a € 2.582,28 e fino a € 5.000,00

60,00

Valore superiore a € 5.000,00 e fino a € 25.000,00

120,00

Valore superiore a € 25.000,00 e fino a € 75.000,00

250,00

Valore superiore a € 75.000,00 e fino a € 200.000,00

500,00

Valore superiore a € 200.000,00

1.500,00

 

Fino alla Legge di stabilità del 2014 (Legge 147/2013) il contributo unificato veniva calcolato sul valore dei tributi per singolo ricorso.

Tuttavia, l’art. 1, comma 598, lett. a), di tale Legge di Stabilità ha modificato, a decorrere dal 1 gennaio 2014, le modalità di calcolo di tale Contributo Unificato Tributario (si consideri che il D.Lgs. n. 156/2015 ha ulteriormente modificato il DPR 115/2002).

Ora la tassa da corrispondere non è in base al valore dei tributi per singolo ricorso, ma sul valore dei tributi per tutti gli atti impugnati.

Per meglio comprendere l’enormità del cambiamento facciamo un esempio.

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Prima della riforma della Legge di Stabilità 2014

Impugnazione, con unico ricorso, di una intimazione di pagamento, per tributi di €40.000,00, e delle 3 sottostanti cartelle. Queste cartelle hanno i seguenti tributi:

  • Prima cartella per €20.000,00;

  • Seconda cartella per €10.000,00;

  • Terza cartella per €10.000,00.

Sia per l’intimazione, sia per le sottostanti cartelle, i tributi venivano considerati una sola volta. Quindi il valore per il calcolo del C.U.T. era complessivamente e solo €40.000,00. Il C.U.T. è pari ad €250,00.

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Dopo la riforma della Legge di Stabilità 2014

Impugnazione, con unico ricorso, di una intimazione di pagamento, per tributi di €40.000,00, e delle 3 sottostanti cartelle. Queste cartelle hanno i seguenti tributi:

  • Prima cartella per €20.000,00;

  • Seconda cartella per €10.000,00;

  • Terza cartella per €10.000,00.

Ora, per il calcolo del C.U.T. si devono considerare i tributi per singolo atto impugnato, con il medesimo ricorso. Pertanto:

  • Intimazione di pagamento per €40.000,00, corrisponde un C.U.T. pari ad €250,00;

  • Prima cartella per €20.000,00, corrisponde un C.U.T. pari ad €120,00;

  • Seconda cartella per €10.000,00, corrisponde un C.U.T. pari ad €120,00;

  • Terza cartella per €10.000,00, corrisponde un C.U.T. pari ad €120,00.

Quindi la tassa da corrispondere in caso di impugnazione è pari ad €610,00 (la somma di tutti i C.U.T. sopra calcolati).

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E’ abbastanza palese l’assurdità della modifica legislativa. Vi è una grossa lesione del diritto di difesa del contribuente verso il Fisco (la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 78 del 7 aprila 2016, ha però confermato la legittimità di tali modifiche legislative).

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La Giurisprudenza

Tuttavia, si sta facendo sempre più strada tra i giudici l’illogicità di tale modalità di calcolo del C.U.T..

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