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Cassazione: la sentenza che riabilita Maradona con il Fisco

Sentenza Maradona

La Suprema Corte, con l’Ordinanza n. 6854 del 11 marzo 2021, ha finalmente messo fine a 30 anni di vicende giudiziari per la vicenda fiscale del calciatore Maradona. In buona sostanza, la Suprema Corte, rifacendosi alla sentenza della Corte Costituzionale n. 225/2012, ha ammesso che le sentenze favorevoli per gli altri contribuenti, nonché la il condono della società sportiva, può spiegare i suoi effetti anche verso il calciatore Maradona, anche se non aveva impugnato l’atto a lui notificato.

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La lunga vicenda dello scontro tra Maradona ed il Fisco italiano

Il Fisco italiano, nel 1991, notificava a Maradona ed ad altri calciatori della squadra di calcio del Napoli (Careca e Alemao) degli avvisi di accertamento, con oggetto le ritenute d’acconto. Anche al club sportivo Napoli veniva notificato un avviso di accertamento per le ritenute, come sostituto d’imposta.

I due calciatori (Careca e Alemao) ed il club sportivo impugnavano tempestivamente tali avvisi di accertamento. Solo il calciatore Maradona non impugnava il relativo avviso di accertamento, perché era scappato dall’Italia (per presunte vicende giudiziali di carattere penale).

Successivamente, nel 1993, al calciatore Maradona venivano notificati 3 avvisi di mora (gli attuali avvisi d’intimazione di pagamento ex art. 50 D.p.r. n. 602/1973)

In riferimento agli avvisi di accertamento impugnati dai due calciatori e dal Club Sportivo Napolila CTR confermava la illegittimità delle pretese del Fisco, perchè l’Agenzia delle Entrate non aveva fornito la prova che la triangolazione all’estero dei diritti d’immagine e che non vi era stata alcuna elusione il mascheramento tramite società estere.

Nel attendere la decisione l’allora società Club sportiva Napoli fallì. Il curatore, tuttavia, decise di aderire al condono pagando il 10% delle somme contestate.

Il calciatore Maradona tentava, invece, di intervenire giudizialmente nel processo avanti alla CTR (che poi annullava le pretese del fisco), ma i Giudici dichiararono inammissibile il suo intervento adesivo.

Il calciatore Maradona, quindi,non potè beneficiare della sentenza tributaria favorevole e neppure del relativo condono del Club sportivo.

Oggi, con l’ordinanza qui in commento, la Suprema Corte ha “concesso” al calciatore Maradona una nuova possibilitàed ha statuito che:

  • l’intervento adesivo del calciatore Maradona era ammissibile in appello (CTR), grazie anche ai principio enunciati dalla Sentenze delle Corte Costituzionale n. 225/2012;
  • che “la definizione agevolata cui ha aderito la società può estendersi al calciatore Maradona” per effetto della “solidarietà passiva”.

Il Supremo Consesso ha anche rinviato alla CTR Campania per decidere sulle spese legali del giudizio.

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