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Ricorso accolto, ma avvocato condannato per “difetto” di procura alle liti

Condanna Avvocato

La Suprema Corte, con una discutibile sentenza (Cass. n. 12856 del 13 maggio 2021) ha dato ragione alla società contribuente, ma ha condannato ad €20.000,00 il Suo legale per “difetto” della procura alle liti.

In buona sostanza, l’Avvocato, al fine di difendere la società cliente, correttamente (il ricorso veniva accolto dalla Cassazione) dichiarava che l’avviso di accertamento notificato era inesistente, perché la società era già cancellata all’epoca della ricezione dell’atto (si veda News del 15 aprile 2021).

A base di tale circostanza la Suprema Corte ha considerato responsabile l’Avvocato per aver preso un mandato da una società già estinta e lo ha condannato al pagamento di €20.000,00 a titolo di spese del giudizio.

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La fattispecie

Ad una società di capitali veniva notificato un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate lombarda.

La società, però, era già estinta, a seguito di cancellazione dalla Camera di Commercio nel 2006.

La CTP e la CTR rigettavano le impugnazioni dell’ex legale rappresentante e dell’ex socio, ma la Cassazione, sulla circostanza che la Società era già estinta prima della ricezione dell’avviso di accertamento accoglieva il ricorso e dava ragione alla difesa della società contribuente (si veda News del 18/12/2019).

Per la Suprema Corte il ricorso introduttivo del primo grado va dichiarato inammissibile perché era irricevibile (inesistente) l’avviso di accertamento notificato.

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La decisione della Corte

La Corte, con la sentenza in commento, ha confermato il suo orientamento in tema di responsabilità del legale in riferimento alla procura alle liti, ed ha condannato l’Avvocato al pagamento di €20.000,00 a titolo di spese di giudizio.

Precisamente, a detta della Corte, l’avvocato ha ricevuto procura speciale (per la Cassazione) dalla società cancellata “in nome ed in qualità di legale rappresentante della società …….S.R.L.”. Tuttavia, dal ricorso stesso vi era indicato che la società era stata cancellata fin prima della notifica del ricorso di primo grado.

Per il Supremo Consesso, quindi, l’Avvocato sapeva che la società era stata cancellata prima della formulazione del ricorso per Cassazione e quindi la procura alle liti era stata conferito da un soggetto già morto (società estinta).

Probabilmente, sarebbe andata diversamente se la procura alle liti riportava: “in nome ed in qualità di EX legale rappresentante della società …….S.R.L.”

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