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Nullo l’accertamento se il contribuente giustifica l’antieconomicità

Con la sentenza n. 19408 depositata il 30 settembre 2015, la Cassazione torna sul tema dell’antieconomicità delle operazioni aziendali ai fini dell’accertamento fiscale. La Sentenza precisa un punto fondamentale, ovvero che la valutazione di antieconomicità da parte del Fisco non può essere condotta in relazione ad una parte soltanto del contesto complessivo delle operazioni commerciali. Inoltre, circostanza ancor più importante, che tale antieconomicità non può avere rilievo quando il contribuente opponga una valida giustificazione nell’ottica di una più ampia strategia commerciale o prassi di settore.

Tale principio è fondamentale considerando che secondo il consolidato orientamento di legittimità, in caso di condotta antieconomica del contribuente, è consentito all’Ufficio dubitare della veridicità delle operazioni dichiarate e desumere, sulla base di presunzioni semplici maggiori ricavi o minori costi, con conseguente spostamento dell’onere della prova a carico del contribuente (si veda Cass. n. 28075/2009).

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