Falsi dirigentiSenza categoria

Illegittimo il personale della Nuova Equitalia

Come noto l’Equitalia S.p.A. dal 1 luglio 2017 non ci sarà più e sarà “trasformata” in un nuovo ente pubblico: Agenzia della riscossione.

Orbene, i dipendenti della Vecchia Equitalia S.p.A. (circa 8.000,00) saranno tutti trasferiti presso questo nuovo Ente Pubblico, ma senza un regolare concorso pubblico, come espressamente previsto dall’art. 97, comma 4, della Costituzione.

Orbene, il sindacato dei dirigenti pubblici, Dirpubblica (lo stesso sindacato che ha sollevato la questione dell’illegittimità degli avvisi di accertamento sottoscritti da dirigenti che non avevano vinto un regolare concorso pubblico, i cosiddetti “falsi dirigenti” e che poi ha spronato la Sentenza della Corte Costituzionale n. 37/2015) ha notificato alla Società Equitalia ricorso al TAR, con sospensiva urgente, per bloccare la nomina di Ernesto Maria Ruffini a Commissario straordinario della riorganizzazione di Equitalia e quindi bloccare il trasferimento di quest’ultima all’ente pubblico Agenzia della riscossione. Per tale sigla sindacale il grave problema per i dipendenti è il rischio di entrare in modo illegittimo in una struttura pubblica (violazione art. 97, co. 4, Cost.), per poi essere dichiarati “decaduti” e non poter più ritornare in Equitalia, perché il vecchio Agente della riscossione non ci sarà più.

Precisamente, per Dirpubblica la nuova Agenzia della riscossione: “non può dotarsi di impiegati e dirigenti provenienti da procedure diverse dal pubblico concorso, senza violare l’articolo 97 della costituzione”, a dar scandalo è “il modello di management ibrido della nuova realtà formato da un organico dirigenziale e direttivo in possesso di status giuridici ed economici differenti”: quello pubblico (Agenzia delle entrate) e quello privato (gruppo Equitalia). Si consideri che dallo fusione non viene abolito l’aggio e i costi del recupero.

 

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